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  • Writer's pictureNicolò Govoni

Il rogo di Moria

Alla fine è accaduto. La bomba a orologeria è esplosa. L’inferno si è insinuato sulla Terra. Stanotte l’hotspot di Moria, il campo profughi più grande d’Europa, è andato distrutto. 13000 persone hanno perso tutto. E l’Europa, con le sue criminali politiche migratorie, ha fallito definitivamente.


Lo urliamo a gran voce da tre anni. Abbiamo avviato una denuncia penale contro le autorità. Abbiamo presentato un’interrogazione in Parlamento Europeo. Abbiamo coinvolto la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Abbiamo scritto libri di denuncia. Ma ci hanno ignorati. E ora è successo.


Ieri sera i primi incendi. Dolosi, dicono fonti sul campo. Il governo greco ha strumentalizzato la pandemia per imprigionare i profughi degli hotspot con un lockdown di mesi, fomentando la criminalità di menti già instabili tra i migranti.


Stanotte il punto di rottura: l’incendio inghiotte 80% dell’hotspot. Il crimine di alcuni minaccia la vita di migliaia. Ma i vigili del fuoco arrivano con tre ore di ritardo.


Nel frattempo, però, altri prendono la situazione in mano. Gruppi di presunti isolani armati attaccano i profughi in fuga per respingerli verso il campo in fiamme. La disumanità fatta a persona.


Cosa accadrà nei prossimi giorni, quando i rifugiati non potranno tornare nell’hotspot e invaderanno le città dell’isola? Scontri? Sommosse? Giustizia privata? Guerra civile?

Questi sono profughi due, tre, quattro volte. Bombardati in Siria, discriminati in Turchia, incarcerati in Grecia e ora perseguitati dalle fiamme, il tutto nell’indifferenza dei potenti europei.


E noi, è questo che siamo? Siamo persone o siamo semplici spettatori? È forse questa l’Europa che vogliamo?


Io dico no. No. NO. Non a mio nome!


Le nostre fonti sul campo indicano che le autorità locali non hanno alcun piano d’azione, nessuna soluzione in mente. È il caos più totale. Moria è un hotspot gestito dal governo greco, con centinaia di milioni di euro dall’Unione Europea e con il supporto strategico dell’ONU.


Cosa diavolo stanno facendo?


Difficilissimo distribuire acqua o cibo al momento. In più, 35 persone affette da COVID-19 che si trovavano in isolamento ora sono per strada, mescolate a 13 mila individui vulnerabili e a rischio di contagio. Di questi ultimi, 7000 sono donne e bambini.


Dove dormiranno stanotte? E domani? E il giorno dopo? E ogni giorno successivo finché il governo greco o l’UE faranno qualcosa? E se decidessero di non fare nulla?


Proprio stamattina ho ricevuto un’email dal Parlamento Europeo. Riguarda la petizione ufficiale che avevo presentato chiedendo la creazione di una zona sicura per i minori non accompagnati del campo di Samos. Me ne ero quasi dimenticato. Hanno impiegato un ANNO a rispondermi. La loro risposta? Chiedono ulteriori informazioni. Dopo. Un. Anno. Intero.


Inaccettabile.


Ma penso sia comunque importante cercare la speranza anche nei momenti più bui... anche se è difficile trovare lati positivi in una catastrofe VOLUTA ed evitabile come questa. Ci provo, in ogni caso.


Questo è il momento in cui l’Europa può dimostrare di avere ancora un briciolo di umanità e smettere di fare schifo. Ogni Stato membro dovrebbe accogliere questi esseri umani, non solo Grecia e Italia. Centinaia di città e comuni in tutta Europa si stanno offrendo di accogliere la gente di Moria. Ora spetta alla classe politica dimostrare una concreta volontà di azione.


Detto questo, cosa possiamo fare noi? Possiamo ESIGERE legalità dall’Europa. Possiamo ESIGERE umanità dalle autorità greche. Possiamo urlare: “NON A MIO NOME.”


Questi sono gli indirizzi email dei vertici della politica incaricata della migrazione sui confini europei. Invia un’email chiedendo l’evacuazione di tutti gli hotspot e una vera, immediata, urgente riforma delle politiche europee sull’immigrazione ORA:


David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo - david.sassoli@europarl.europa.eu Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione - ec-president-vdl@ec.europa.eu Margaritas Schinas, Vice-Presidente della Commissione (in visita a Lesbo domani) - cab-schinas-contact@ec.europa.eu Kyriakos Mitsotakis, Primo Ministro greco - kyriakos@kmitsotakis.gr Direttorato greco per i diritti umani e i migranti - d04@mfa.gr


Condividi questo post al massimo. L’opinione pubblica è importante. La pressione mediatica funziona. Usiamola: è la nostra arma più potente. La distruzione di Moria è la fine di un’era. Cosa seguirà dipende da tutti noi. Diciamo “BASTA” insieme!



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