Ragazzi, che sollievo! Ci sono voluti tre lunghissimi mesi tra piani architettonici, computo dei materiali, ricerca dell’impresa edile, contrattazione e supervisione dei lavori, ma finalmente ce l’abbiamo fatta. Ed è la scuola che sognavo.
Sono orgoglioso di presentarvi la nostra Scuola a Nairobi!
Ci troviamo a Mathare, una delle baraccopoli più svantaggiate d’Africa. Con una densità di 68.941 persone per chilometro quadrato e più della metà della popolazione senza acqua corrente e scarichi fognari, Mathare è nota per le epidemie di colera e la violenza tra gang, ed è un luogo in cui pochi esterni osano mettere piede.
Qui noi stiamo facendo qualcosa di mai tentato prima.
La nostra Scuola era un edificio in rovina fino a pochi mesi fa. I pavimenti delle classi erano bucherellati, le cisterne dell’acqua rotte, non rimaneva una lampadina in tutta la struttura. Un tempo, questa era una delle prime scuole di Mathare, il sogno di un visionario. Ma dopo la morte del suo fondatore, è caduta in disuso.
Noi siamo qui per riportare in vita quel sogno e trasformarlo in qualcosa di unico. Abbiamo abbattuto muri, rifatto l’impianto elettrico, idraulico e fognario, piastrellato, sostituito le porte, pitturato e imbiancato. È stato un lavoro massivo, sfiancante, ma ce l’abbiamo fatta: 8 classi, 6 bagni, il laboratorio di scienze, la sala mensa, la cucina e la firma di Still I Rise - la Sala Grande. Abbiamo un vero gioiello tra le mani.
“È la scuola più bella che abbia mai visto,” hanno detto gli ispettori dell’ufficio per l’igiene locale. Ed è così, non perché è la nostra Scuola, ma perché rivoluzionerà la vita di tanti e la comunità che la ospita.
Questo è il potere trasformato dell’educazione, e noi siamo fieri di aver raggiunto questo incredibile traguardo proprio quest’anno, superando mille ostacoli e riaffermando la qualità della nostra Missione.
Certo, mancano ancora la mobilia, il giardino e i permessi, ma oggi siamo di un passo più vicini all’obiettivo finale: aprire la prima Scuola Internazionale per bambini profughi e svantaggiati del continente africano.
Grazie, grazie a tutti voi. Abbiamo concretizzato un grande sogno solo grazie al vostro contributo, e di questo vi sarò per sempre grato.
Ecco, Grande Famiglia, ce l’abbiamo fatta. Le sfide non sono ancora finite, ma per ora prendiamoci qualche minuto, appoggiamoci allo schienale, respiriamo e celebriamo l’Amore che cambia il mondo.
In un anno come questo, ce lo meritiamo. E ora al lavoro, insieme, sempre più ottimisti verso l’apertura! ❤️
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